Come spiega lo stesso Giuseppe Penso, la pianta officinale è un organismo complesso nel quale ogni suo componente ha una sua ragione di essere secondo una economia particolare della pianta stessa. Siamo poi noi a stabilire secondo criteri utilitaristici ai fini dello sfruttamento umano cosa è utile e attivo e cosa è da scartare provocando in alcuni casi evidenti disequilibri di azione terapeutica o preventiva. Quello che noi definiamo nella pianta non attivo in realtà ha una funzione modulatrice e regolatrice di effetti avversi.

La questione pone da un lato i nuovi prodotti nutraceutici altamente lavorati, standardizzati e impacchettati e dall’altro lato la nostra pianta secca macinata con M3kfarm. Cos’è meglio?

Le pubblicazioni scientifiche sulle piante medicinali degli ultimi decenni indicano un interesse progressivo verso i fitocomplessi, con studi che forniscono informazioni dettagliate sulla composizione chimica dei preparati vegetali e sui meccanismi molecolari della loro azione farmacologica e biodinamica.

Quali siano vantaggi e svantaggi dei composti standardizzati rispetto alle preparazioni tradizionali, costituite dalla pianta intera, è un dibattito interessante che si sta sviluppando a livello internazionale.

Un recente studio condotto nel Regno Unito e pubblicato sul Journal of Herbal Medicine (Tobyn et al. 2023) riporta un sondaggio online che ha approfondito l’atteggiamento degli erboristi britannici verso gli estratti altamente standardizzati e i fattori che ne influenzano l’eventuale uso. L’indagine rivolta ai membri delle associazioni professionali degli erboristi mostra che il 69% degli intervistati ha dichiarato di non utilizzare i singoli estratti altamente standardizzati, mentre una minoranza ha riferito un uso limitato.

La scelta di estratti ad alta standardizzazione è stata portata avanti dalla mentalità del nutraceutico, ossia che l’integratore nutrizionale possa avvicinarsi ad una qualità ed un effetto farmaceutico trattando la pianta con gli stessi criteri farmaceutici di estrazione del principio attivo con dose nota e standard. L’assunto della nutraceutica è che più è alto lo standard maggiore è l’effetto biologico. Eppure l’indagine ha mostrato, ancora una forte attenzione da parte degli erboristi all’estratto naturale della pianta intera, nonostante tutti abbiano riferito interesse agli sviluppi della ricerca scientifica.

Il fitocomplesso ossia la pianta intera è ancora la scelta principali di molti erboristi e questo conferma la forte valenza scientifica che potrà avere il polverizzatore officinale M3kfarm e la pianta tal quale nel suo fitocomplesso.