Come raccogliere le erbe spontanee
Di solito le erbe sfuse sono molto più efficaci delle bustine o delle capsule di alluminio, o dei preparati solubili. Un analisi condotta dall’Università di Monaco ha evidenziamo come ad esempio per la camomilla raramente nelle bustine la percentuale di fiori supera il 20%, per quanto riguarda la menta foglie il 50%. Il Crocus stigmi (zafferano) può essere contraffatto con fiori di Calendula[1]. Percui ove possibile il consiglio è di consumare le erbe tal quali.
Le erbe possono essere consumate fresche essendo ancora più attive, anche in un centrifugato o tisana. Però se vogliamo utilizzarle durante l’anno dobbiamo essiccarle correttamente. Molte piante non possono essere lavate prima dell’essiccazione per questo è importante la loro qualità. Al massimo possono essere scosse da polvere e insetti. Le radici invece occorre sciacquarle velocemente sotto acqua fredda liberandole dalla terra, senza spazzolarle.
Tra la raccolta e l’essiccazione deve passar massimo una giornata ma sarebbe meglio farlo subito. Le foglie non devono toccarsi e ogni tipo di piana va essiccata separatamente. Le piante intere possono essere legate a mazzetti dallo stelo senza comprimere troppo le foglie e le radici vanno tagliate per la loro lunghezza. Il luogo ideale è un terrazzo coperto e arieggiato.
Le erbe sono pronte quando le foglie si spezzano come vetro quando vengono piegate. Potete usare anche essiccatori ponendoli alla minima temperatura per le foglie a non più di 50°C per le radici.
Il colore delle erbe deve mantenere il proprio colore originale. Se imbrunisce significa un accumulo di umidità che ha dato luogo a fermentazione e una perdita di principio attivo.
Ecco alcune delle piante che possiamo raccogliere in questo periodo, facendo notare che sono spesso piante depurative: impariamo a leggere i messaggi della Natura!
Fumaria: depurativo epatico
Tarassaco: depurativo epatico e renale
Piantaggine: utile contro la tosse stizzosa, e depurativo renale
Ortica: depurativo renale
Carciofo: depurativo epatico biliare
Senape: depurativo epatico e digestivo
Cicorie: depurativo del sangue ed epatico
Cardo selvatico: rigenerante epatico
Come conservare le erbe secche raccolte
Per le erbe essiccate la conservazione migliore è in vetro di colore scuro, ma se sono troppo costosi, allora scatole di cartone o doppi sacchetti di carta vanno benissimo. La pianta soprattutto se essiccata da poco deve respirare e stabilizzare la sua umidità intrinseca e può produrre accumuli di umidità a zone come può succedere sigillandoli in contenitori di plastica o l’alluminio. E’ bene riporre l’erba con l’etichetta e con la data di raccolta.
Se durante l’anno osservate modificazioni o sopraggiungono insetti buttate via tutto. Ad esempio il Verbasco fiori sono utilizzabili solo fino a quando mantengono il loro colore giallo. Le foglie di melissa o menta se cambiano colore da verde rubino a marrone sono da buttare.
Dopo l’esplosione di Cernobyl gli scienziati si chiesero quanta radioattività era presente nelle piante da orto e officinali. Alcuni mesi dopo la catastrofe in Germania si misurarono i valori di radioattività delle foglie di Menta e riscontrarono un tasso di radioattività davvero alto: 877 Becquerel di cesio 137 e 484 di cesio 134 (il limite ammesso è di 500 per Kg o litro di alimento). Quando però si procedette a preparane infusi, si misurarono per ogni litro solo 5 Becquerel di cesio 137 e Cesio 134 solo tracce.[1] La bollitura risulta un antidoto alla radioattività.
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